Su internet e sui vari forum si è acceso un dibattito riguardo un presunto calo delle prestazioni, per le schede video che sono utilizzate usate per il mining. Il canale YouTube “Testing Games” ha pubblicato un nuovo video per verificare se ciò corrisponde a verità. L’oggetto del testing è stata una RTX2080Ti utilizzata per il bitcoins mining o il mining di altre criptovalute per più di un anno. Quando le schede sono soggette a lunghi periodi di mining si potrebbe avere un’usura accelerata dei componenti e del sistema di raffreddamento. Questi fattori che potrebbero causare un deterioramento delle prestazioni a lungo termine.

Mining rovina le schede video: il test
Nel video, Testing Games ha eseguito diversi benchmark e videogiochi, tra cui Cyberpunk 2077, Battlefield V e Forza Horizon 4. In media, la GeForce RTX 2080 Ti usata per il mining era circa il 10% più lenta della controparte nuova. Un valore anomalo è stato riscontrato in Forza Horizon 4, dove il divario raggiungeva addirittura il 20%. I principali responsabili delle prestazioni ridotte sono la velocità di clock della GPU e le temperature. In media, la RTX 2080 Ti utilizzata per il mining era ben 16°C più calda dell’altra e questo ha causato un calo di oltre 100MHz nella frequenza di boost, generando una notevole perdita di prestazioni. Questo è del tutto normale in quanto l’algoritmo GPU Boost 4.0 di NVIDIA (presente sulle schede basate sulle architetture Turing e Ampere) è ottimizzato per essere molto sensibile alla temperatura della GPU. Sfortunatamente, Testing Games non ha cambiato pad termici e pasta termica sulla “vecchia” GeForce RTX 2080 Ti. Oltre ad aver eseguito una buona pulizia di ventole e dissipatore, operazioni che avrebbero potuto modificare in modo significativo i risultati finali.
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